Si pubblica, integralmente, la nota del Commissario Provinciale VVdS di Ascoli Piceno, Mauro Luzi, inviata ai Volontari del Comitato CRI di San Benedetto del Tronto. L’Ispettorato Regionale VVdS, nel pubblicare la nota, vuole estendere le stesse considerazioni a tutti i Volontari del Soccorso (e non solo, naturalmente) della Regione che vivono momenti simili a quelli dei ragazzi di San Benedetto.
Vi preghiamo di leggere tale nota con tanto, tanto cuore e spirito costruttivo.
Amici, vi invio questa, ai voi non breve, missiva motivato da un spiacevole susseguirsi di episodi durante la vita quotidiana delle Componenti della Croce Rossa Italiana nel nostri Comitati. A parer mio classici esempi di conflitti interni, interpersonali prima che di maldestre violazioni dei regolamenti.
Siamo coscienti che i conflitti, come in tutti i luoghi di lavoro, sono frequenti anche nelle organizzazioni volontaristiche come la nostra, essi si possono sviluppare all’interno del gruppo, come tra gruppi, con i vertici di componente, con i collaboratori o fin’anche con i nostri utenti o con i loro familiari.
Pongo, però, l’attenzione non tanto sugli episodi accaduti e dello strascico conseguente, pur indubbiamente spiacevole, umiliante, stancante e per nulla esemplare, ma sulla possibilità che il ripetersi di questo genere di accadimenti possa in qualche modo danneggiare la Croce Rossa Italiana.
Oggi, come in passato 1’utente, cioè colui che gode del nostro operato, deve essere al centro dell’attenzione. Se non altro per lo spirito che viene dai sette Principi fondatori della Croce Rossa. L’utente è soddisfatto soprattutto quando riceve un servizio complessivamente buono, e in particolare quando percepisce che l’ambiente che lo fornisce è privo di tensioni, sano e collaborativo. La sua soddisfazione è la nostra migliore pubblicità, strumento di misura dell’efficacia della nostra azione.
Le tensioni provocate dai conflitti interpersonali, interni tra di noi, o che so io, incidono non solo sulla motivazione ma anche sulla qualità della azione di Croce Rossa, perché l’attenzione degli appartenenti alla nostra Associazione è in gran parte rivolta altrove, non è focalizzata sul Servizio ma sul conflitto.
In particolare, posso sostenere che in qualsiasi organizzazione sia pubblica che privata i conflitti incidono negativamente sia sulla qualità del servizio offerto, che nella mera area economica. Non è trascurabile infatti l’impatto che essi generano sulla componente emotiva degli appartenenti ai Comitati Locali siano essi volontari, dipendenti o quadri direttivi. Questi sono appesantiti dai riflessi delle tensioni interne che si propagano, sono più predisposti alle assenze, alle mancanze, all’utilizzo del tempo per dirimere mere questioni personali più che utilizzarlo in favore dell’Associazione .
La qualità del servizio, la nostra immagine, è data quindi, oltre che dalle competenze tecniche di servizio, anche dalle competenze trasversali che devono essere patrimonio di chi come noi è al servizio per l’umanità. La capacità di gestire i conflitti, è una di queste, competenza rilevante specialmente per chi occupa posizioni di coordinamento. Questa, come altri tipi di competenze, può essere sicuramente acquisita con la disciplina e la formazione ma soprattutto, e mi preme sottolinearlo, l’acquisiamo con la nostra volontà personale.
Il desiderio di migliorare la Croce Rossa deve essere senza dubbio una delle motivazione a risolvere il conflitto. Siamo tutti protagonisti, in egual misura, dell’azione della nostra Associazione. E’ indubbiamente un sentimento personale e intimo, quello di appartenenza che ci lega alla stessa, allo stesso ideale. Ma l’ideale è proprio dell’Associazione e deve venire prima delle singole idee o posizioni.
Una soluzione alle animosità “conflittuali” potrà essere quella per cui le parti in contendere percepiscano che i loro punti di vista vengono presi in egual misura e in giusta considerazione dall’Associazione. Ma essi devono capire, in qualche modo, che sono i maggiori responsabili e artefici dell’accordo, della soluzione del conflitto. Certo sicuramente l’intervento di una terza parte può anch’esso essere risolutivo. In arbitrato o in imperio magari.
Questo intervento da parte dei “superiori” è stato cercato, evidenziato ma, mi chiedo se può essere risolutivo visto il perdurare della situazione. Nascono in queste occasioni dei dubbi e delle domande “C’è qualcuno che sta o stava alimentando il conflitto?”, “Chi ci guadagna se il conflitto peggiora?”. Ad esse io comunque ora non cerco risposta. Ma mi è chiaro, però, chi ci perde. La nostra Croce Rossa Italiana, la Nostra Associazione, e noi con Lei, perde in immagine, professionalità, stima, carattere, gioiosità, affetto, unione … una sconfitta di tutti i sacrifici fatti fin’ora per onorarla.
Al di la dei procedimenti disciplinari che potranno e vorranno prendere i vertici dell’Associazione per rendere giustizia ai torti, io credo che in questa situazione non ci sia vittoria. Abbiamo quindi perso tutti; in vero abbiamo perso tempo prezioso e un’occasione per essere fratelli di Croce Rossa impegnati e uniti per il bene dell’umanità. Il tempo, come ho detto, è un bene prezioso e nessuno ce lo potrà mai rendere una volta speso; ma quello impiegato nei conflitti, credetemi, è veramente tempo sprecato. Siate uniti nella vita d’Associazione e impegnatevi a sopire le animosità, chiudere i conflitti, dimenticare gli schieramenti; questo dovrà essere il vostro futuro per onorare la Bandiera di Croce Rossa.
Così facendo renderete orgogliosi tutti gli appartenenti alla Croce Rossa, onorerete l’Ideale e gli ultimi che hanno bisogno di voi. Vi stimo perché so che sarete capaci di superare questa difficile situazione, vi ringrazio per la vostra pazienza avendo voluto leggere questa missiva.
Cordialmente, sinceramente e con affetto vi saluto: siate coraggiosi nel cambiare cercando l’unità di intendi.
Mauro Luzi.
Ovviamente, a tale nota, si associail Commissario Regionale dei VVdS CRI delle Marche che ringrazia Mauro ed i suoi collaboratori per il contributo unanime e condiviso di tentare di risolvere insieme ai Vertici dei Giovani/Pionieri CRI le situazioni complesse ed irrisolte sul territorio della disciolta provincia di Ascoli Piceno.