Dal sito dell’ANSA. Aggiornamento delle ore 16.59. Immagini dai siti dell’ANSA e della CRI.
"Non sarete dimenticati". Il presidente Barack Obama ha promesso agli haitiani che il sostegno degli Stati Uniti sarà a lungo termine. "Non sarete dimenticati - ha detto in una dichiarazione alla Casa Bianca - l'America è al vostro fianco". Obama ha quindi annunciato l'invio di 100 milioni di dollari di aiuti.
Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) stanzierà immediatamente 100 milioni di dollari per Haiti, una somma destinata poi ad aumentare, ha annunciato il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Khan.
Medici Senza Frontiere ha detto che i morti sono cosi' tanti che non si sa dove metterli.
Secondo quanto riferito da Save The Children, ad Haiti i bambini "sono in uno stato di choc e di pericolo. Molti di loro sono divenuti orfani, molti di loro sono feriti. hanno bisogno di soccorso immediato. A migliaia non hanno notizia alcuna delle loro famiglie e dei loro amici".
La terra ha continuato a tremare, nella seconda notte dopo l'apocalisse di Haiti. Ma non c'é più nulla da distruggere a Port-au-Prince, la capitale devastata. Chi è sopravvissuto ai crolli, ora deve cercare di scampare al dopo terremoto, fatto di sciacalli, di criminali evasi dalla prigione crollata, di acqua e cibo che non ci sono più, di linee telefoniche interrotte, di elettricità prodotta solo con i generatori autonomi finché ci sarà benzina da bruciare.
Unico mezzo di comunicazione che resiste, internet. E' da Twitter e Facebook che arrivano al mondo gli appelli e le testimonianze.
Dalle 16:53 del 12 gennaio, quando la faglia sotto l'isola caraibica si è rotta, sono ormai 42 le scosse registrate dall'istituto geofisico americano USGS. Tutte sono sempre al di sopra di magnitudo 4.5 Richter: niente a confronto con il primo gigantesco colpo di maglio a forza 7.0, ma ogni volta la terra si muove come se fosse scossa da una piccola bomba atomica.
La conta dei morti è ancora un'ipotesi, più che un esercizio di statistica. L'ordine di grandezza è quello delle centinaia di migliaia di vittime.
La macchina dei soccorsi si è messa in moto, ma è ancora lontana dall'isola. Si muove veloce, ma il tempo gioca contro i sopravvissuti all'inferno di Port-au-Prince. "Abbiamo bisogno di vaccini contro il tetano, contro le infezioni e le epidemie, così come di acqua potabile e di gente che scavi sotto le macerie per estrarre i feriti", ha l'ambasciatore di Haiti a Tokyo , Jean-Claude Bordes, che ha riferito di non "aver avuto comunicazioni da parte del mio governo. Spero di avere contatti domani". Le poche notizie dirette, ha continuato, "le ho avute da alcuni amici. Ho provato tante volte a chiamare. Ho potuto raggiungere Haiti solo per telefono pochi minuti dopo il disastro: solo urla e lamenti, Non potevo parlare a lungo, ma poi le comunicazioni sono cadute definitivamente". E ha spiegato: "Temo che i morti siano ben oltre la stima di 100.000 di cui ho sentito parlare, se l'epicentro del sisma è a Petion-Ville, popoloso centro a 7-10 chilometri da Port-au-Prince, il bilancio sarà ben più pesante".
Nel resto del mondo è scattata la raccolta di fondi. Tra i primi a farsi notare per la generosità, la coppia Jolie-Pitt che ha devoluto un milione di dollari. Ma sono già partiti anche i primi allarmi contro gli sciacalli della beneficenza, quelli che inventeranno truffe su internet per far soldi anche sull'apocalisse di Haiti.
Nella notte "é aumentato di una decina il numero delle persone contattate direttamente o indirettamente" dall'Unità di crisi della Farnesina, facendo "salire a 80 circa" gli italiani rintracciati ad Haiti dopo il terremoto ma mancano all'appello ancora decine di connazionali. La Farnesina invita dunque chiunque sia a conoscenza di amici o parenti italiani che si trovano ad Haiti a contattare l'Unita' di crisi al numero 06-36225 per accelerare la ricerca dei nostri connazionali.
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