Aggiornamento di oggi.

Vi segnaliamo alcune notizie prelevate dal web:

MALTEMPO IN ITALIA. L’INTERVENTO DELLA CRI. Per far fronte ai disagi causati da nubifragi ed esondazioni, anche oggi in diverse provincie italiane sono in azione i volontari della Croce Rossa Italiana, coordinati dalla Sala Operativa Nazionale CRI. Per leggere un mini report sulle attività della CRI dal sito del Comitato Centrale CRI, cliccare qui.

INDONESIA: CONTINUA LA DOPPIA EMERGENZA. Per avere un aggiornamento dal sito del Comitato Centrale CRI relativa alla doppia emergenza in Indonesia, cliccare qui.

INTERVENTO DELLA CROCE ROSSA IN RUSSIA MERIDIONALE. (Dal sito del Comitato Centrale CRI). Piogge torrenziali durante la notte del 16 Ottobre hanno generato violente alluvioni che hanno colpito case e terreni agricoli e provocato la distruzione di infrastrutture in numerose aree della regione di Krasnodar, nella Russia meridionale. Secondo i dati della Croce Rossa locale di Krasnodar, almeno 14 persone hanno perso la vita, 9 sono disperse e 300 - di cui 70 bambini - sono state evacuate. Un numero complessivo di 48.300 persone è stato colpito finora, ma la cifra potrebbe aumentare col protrarsi delle alluvioni. […] Per continuare a leggere l’articolo e saperne di più sulla situazione in Russia, cliccare qui.

AGGIORNAMENTO DA HAITI. (Dal sito del Comitato Centrale CRI). Proseguono le attività dei volontari della Croce Rossa Italiana presso la ItRC ERU Base Camp di Port au Prince ad Haiti per far fronte all'emergenza sanitaria provocata dal colera. Dall'inizio dell'epidemia sono stati prodotti e distribuiti dalla CRI oltre 40.000 litri di acqua nelle zone interessate. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero della Salute sarebbero 4.764 i casi accertati ospedalizzati. A Port au Prince iniziano a scarseggiare i materiali per la purificazione delle acque con i sedimenti. Il Ministero della Salute ha richiesto un supporto all'OMS e alle istituzioni/ong per almeno 6 mesi, periodo minimo della risposta legata all'epidemia di colera. […] Per continuare a leggere l’articolo e saperne di più sulla situazione ad Haiti, cliccare qui.